LA RELIGIONE HA SERVITO L'UMANITA'?
CAPITOLO XXII
L'ISLAM, RELIGIONE DELLA SOTTOMISSIONE
Nota del traduttore: questo articolo è contenuto in un libro della WTB&TS, pubblicato soltanto in lingua francese, di cui non ha potuto riprodurre le figure.
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Sotto il pontificato di Giovanni III (561-574) nacque Koutam, fi-
glio di Abd Allah e fondatore dell'islam, che prima ancora della
sua vocazione fu chiamato Maometto "Il Lodato". Il sistema religi-
oso (o din) che introdusse prese il nome di maomettismo o piutto-
sto, come lo chiamano i suoi seguaci, di islam, da una parola ara-
ba che significa "rassegnazione, sottomissione completa". Infatti,
questa religione professa la sottomissione completa alla volontà
divina e i suoi seguaci sono chiamati musulmani.
2.L'era musulmana cominciò nel 622, l'anno dell'emigrazione o egi-
ra di Maometto, quando fuggì dalla Mecca per andare a Yathreb, che
in suo onore fu rinominata Medinet en-Nebi (città del profeta) o
più semplicemente Medina. Maometto nacque alla Mecca nel 570 o
forse nel 562, "l'anno dell'elefante". Apparteneva alla famiglia
degli Hachem, che rivendicavano la discendenza da Ismaele, il fi-
glio che la schiava egiziana aveva dato ad Abraamo. Della giovi-
nezza di Maometto si sanno poche cose all'infuori che era stato
carovaniere. Sposò una ricca vedova di nome Khadidja, che lo prese
al suo servizio. Benché maggiore di lui di quindici anni, gli det-
te sette figli.
1.2.Chi era Maometto? Come fu chiamata la sua religione? Perché?
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Figura e didascalie:
* L'impero musulmano alla morte di Maometto nel 632
* L'impero musulmano alla morte di Othman nel 656
* L'impero musulmano nel 750
* L'impero bizantino (o impero d'Oriente)
3.Turbato dall'idolatrìa dei suoi compatrioti dediti a una religi-
one naturista tendente al politeismo, Maometto volle elevare il
livello della loro adorazione. Spesso si ritirava in solitudine
per meditare. Fu in una caverna nelle vicinanze della Mecca che si
sentì chiamare al ministero di profeta. Di lì a poco iniziò a pro-
fessare l'Iddio unico, Allah, il Creatore che ricompensa i creden-
ti col paradiso e castiga i malvagi con l'inferno. Il contenuto
della sua professione di fede si ridusse a questa formula conden-
sata:"Non c'è altro dio all'infuori di Allah, e Maometto è il suo
profeta". Le sue idee derivarono in gran parte dall'impressione
prodotta in lui dal giudaismo e dal cristianesimo apostata del VI
secolo. Dalle cose udite raccontare da cristiani rinnegati, fu in-
dotto a pensare che la loro trinità fosse composta da Geova, Maria
e Gesù. Probabilmente non cercò mai la verità nella Bibbia.
3.A quale formula si ridusse la sua professione di fede? Dove at-
tinse le sue idee?
4. Tre anni dopo che aveva lasciato la Mecca per andare a vivere a
Medina, gli morì la moglie. Ma sposò altre donne sia per ragioni
politiche che per appagare i suoi sensi. Nella campagna contro i
Giudei di Medina e di altri luoghi dell'Arabia e nelle battaglie
combattute contro le tribù arabe alleate ai cittadini della Mecca,
si distinse per le sue crudeltà. Pagina 250. Infranto nel 630 il
trattato di pace con la Mecca, avanzò sulla città senza averle
fatto una dichiarazione di guerra, alla testa di 10.000 soldati.
Colti di sorpresa, i maggiorenti della città negoziarono il suo
ingresso trionfale e dovettero riconoscerlo non solo come capo
temporale, ma anche come plenipotenziario della Divinità.
Questa vittoria consolidò la posizione della religione islamica
nell'Arabia. Maometto riportò altri successi. Mandò emissari nei
paesi vicini per esigere la loro sottomissione. Le conversioni ot-
tenute con questo mezzo non furono sincere, e la fortuna non arri-
se al profeta nella guerra che intraprese contro i Bizantini. Mao-
metto morì a Medina l'8 giugno 632 sulle ginocchia della moglie
preferita Aicha. Come testo religioso tramandò ai suoi fedeli il
Corano (ciò che è, o dovrebbe essere, recitato), che pretese do-
vesse essere la Parola di Dio trasmessagli dall'angelo Gabriele.
Tuttavia i suoi scritti non si rivelarono sufficienti a risolvere
tutte le difficoltà che si presentarono alla Società musulmana una
volta che la dottrina islamica si era propagata considerevolmente.
4.5.(a)Come si affermò la sua religione nell'Arabia? (b)Quando e
dove morì? Quali testi tramandò ai suoi fedeli?
6. Il primo successore (califfo) di Maometto fu suo suocero Abou
Bekr. I primi quattro califfi ortodossi: Abou Bekr, Omar, Othman e
Alì erano tutti amici di Maometto. Si dette il nome di califfato
non solo alla dignità di califfo, ma anche al territorio sottomes-
so alla sua autorità. Col tempo sorsero dei califfati rivali, nati
da dissensi intestini. Sotto il regno di Omar l'islam conobbe una
espansione rapidissima. Damasco, capitale della Siria, cadde sotto
i colpi dei conquistatori nel 635, Gerusalemme nel 637.
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La Persia dovette cedere la regione dell'Eufrate nel 637 e l'Egit-
to si sottomise nel 640. Prima di morire assassinato, Omar aveva
portato la nuova religione fino alle porte dell'India.
6.Quale espansione conobbe la nuova religione sotto l'impulso dei
successori di Maometto?
7. I maomettani estesero le loro conquiste anche fino all'Occiden-
te. Cadde nelle loro mani tutta l'Africa del Nord e la stessa Spa-
gna. Fu nel 732, cioè cent'anni dopo la morte del profeta, che su-
birono a Poitiers la loro prima sconfitta decisiva da parte di
Carlo Martello, nonno di Carlo Magno. Ciò nonostante l'islam rima-
se per molto tempo una minaccia per la cristianità. In Spagna il
califfato di Cordova resistette fino al 1301. L'ultimo regno dei
mori musulmani a Granada fu conquistato nel 1492 dal re spagnolo
Ferdinando V. In Oriente i Turchi, convertiti anche loro all'isla-
mismo, assediarono Vienna due volte, la prima nel 1529 e la secon-
da nel 1683.
7.Spiegate quale minaccia rappresentarono i maomettani per la cri-
stianità.
8. L'islam si propagò fino alla Cina. Nel 1258 il sovrano mongolo
Houlagou s'impadronì di Bagdad e fece massacrare il califfo e la
sua famiglia. Si dispose ad invadere l'Egitto, ma i mamelucchi lo
fermarono e lo ricacciarono in Persia. Cinquant'anni dopo, i Mon-
goli si convertirono all'islam, che divenne la loro religione di
stato. Uno dei loro discendenti, Baber, fondò in India un grande
impero musulmano, cosa che spiega l'attuale esistenza del dominio
musulmano del Pakistan. Nel XVI secolo, dopo la conquista dell'E-
gitto, i sultani di Turchia presero il titolo di califfo e lo man-
tennero fino al 2 marzo 1924, data in cui fu abolito dalla giovane
Repubblica Turca. Pagina 252. Le guerre combattute dai musulmani
contro i popoli infedeli o non credenti sono chiamate jhads, guer-
re sante. L'ultima jhad fu proclamata nel 1914 dal califfo ottoma-
no della Turchia, entrando nel conflitto mondiale a fianco della
Germania. Non diede la vittoria al suo paese e fu espropriato del-
la Palestina, dove l'islam predomina ancora ai giorni nostri. Ri-
cordiamo che a Gerusalemme la moschea di Omar si erge sull'antica
area del tempio di Salomone. Moschea significa "luogo di adorazio-
ne".
8.Spiegate come l'islam si propagò in Asia. Qual'è la sua posizio-
ne in Palestina?
9.Avendo i suoi sermoni focosi incontrato l'indifferenza dei Giu-
dei, Maometto scelse la Mecca al posto di Gerusalemme, per farne
la città santa verso cui i credenti dovevano inchinarsi per prega-
re. La sua decisione piacque alla città, che era già luogo di pel-
legrinaggio di adoratori di una pietra nera sigillata nelle mura
di un piccolo edificio cubico chiamato Caaba. Un tempo il profeta
era insorto contro il culto reso a questa pietra, ma finì poi per
ammetterlo nel suo sistema religioso. Così ogni musulmano doveva,
tra l'altro, fare almeno una volta nella sua vita, un pellegrinag-
gio alla Mecca e baciare sette volte la pietra sacra. Questo pel-
legrinaggio costituì un fattore unificante per il mondo musulmano.
9.Quale città fu proclamata santa da Maometto? Perché?
Figura: Moschea di Omar vista da nord-ovest.
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10. Maometto fu proclamato l'ultimo e il più grande dei profeti di
Allah, avente per predecessori Adamo, Noè, Abraamo, Mosè, Salomone
e Gesù. Adamo si sarebbe pentito del suo peccato e avrebbe ottenu-
to il perdono di Allah, senza che avesse avuto bisogno di un sa-
crificio espiatorio. Confermato primo profeta di Dio, sarebbe poi
asceso al cielo. Ad eccezione di Salomone, ognuno dei profeti men-
zionati sopra avrebbe avuto l'incarico di proclamare delle leggi e
un nuovo ordine, i quali abrogherebbero ogni volta le leggi ante-
riori. Così Maometto avrebbe abolito il nuovo ordine inaugurato da
Gesù Cristo. Proclamando l'Iddio unico o Allah, il profeta denun-
ciò la trinità, della quale Gesù Cristo sarebbe la seconda perso-
na. Ai suoi occhi, la trinità era una mistificazione di falsi sa-
cerdoti. Allah, proclama l'islam, non ha discendenti che non rico-
noscano Gesù come Figlio di Dio. Il Corano non insegna la necessi-
tà di un sacrificio espiatorio per liberare l'umanità dal peccato.
10.Quale ruolo attribuisce l'islam a Maometto fra i profeti? Ac-
cetta Gesù?
11. Il Corano, che è la Bibbia dei musulmani, si divide in 114 ca-
pitoli, chiamati sure, contenenti ciascuno una sola rivelazione.
L'opera è un miscuglio di leggi e di leggende, improntate a tradi-
zioni giudaiche e ad altre fonti. Le sue numerose contraddizioni e
le sue divergenze con la scienza stabilita non hanno intaccato af-
fatto la profonda venerazione che nutrono per lui i suoi fedeli
lettori musulmani. Per quanto sincera possa essere la devozione
con la quale i musulmani considerano questo libro come l'ultima
parola di Dio trasmessa a Maometto, non può fare del Corano un'o-
pera veritiera. Molto tempo prima di Maometto, l'apostolo Paolo
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scrisse queste parole: "Sia Dio riconosciuto verace, mentre ogni
uomo sia riconosciuto bugiardo, com'è scritto (al Salmo 51:6): af-
finché tu sia provato giusto nelle tue parole e trionfi quando sei
giudicato". (Romani 3:4,Jé) E' impossibile che Dio menta o che si
contraddica, poiché dichiara la verità eterna. L'Altissimo, come
ammette lo stesso islam, avendo suscitato i profeti Noè, Abraamo,
Mosè e Gesù, ed avendo parlato mediante loro, non si sarebbe cer-
tamente smentito tramite un profeta venuto dopo di loro, quando le
sue stesse rivelazioni avrebbero introdotto ogni volta un nuovo
ordine. Geova è coerente in tutto il suo dire.
11.Di cosa è composto il Corano? La venerazione che i musulmani
hanno per quest'opera può renderla veritiera?
12. Nel giardino d'Eden Dio predisse, alla presenza di Adamo, la
venuta di un seme che sarebbe stato ferito al calcagno dal Serpen-
te, ma che avrebbe ferito quest'ultimo alla testa. Noè salvò dal
Diluvio questa profezia, e il suo pronipote Abraamo ne venne a co-
noscenza. In seguito Dio rivelò ad Abraamo che il seme promesso
doveva apparire ed adempiere la promessa: "Tutte le famiglie della
terra saranno benedette in te." (Genesi 3:15; 12:3) Il patriarca,
in un primo tempo ebbe un figlio dalla serva egiziana Agar e molto
tempo dopo ebbe un altro figlio dalla sua vera moglie Sara. Il fi-
glio di Agar si chiamava Ismaele e quello di Sara, Isacco. Geova
rigettò Ismaele: il seme promesso non doveva venire da lui. Dio
disse ad Abraamo: "Da Isacco verrà quello che sarà chiamato
'tuo seme'". Quando Abraamo, ubbidendo al comando divino, fu in
procinto di offrire Isacco in sacrificio, Geova gli promise in giura-
mento: "Tutte le nazioni della terra saranno benedette tramite il
tuo seme." Genesi 21:12; 22:15-18; Ebrei 11:17,18.
12.Quale promessa pervenne dall'Eden ad Abraamo? Come fu allora
estesa?
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13. Essendo Maometto disceso da Abraamo attraverso Ismaele e non
Isacco, non avrebbe potuto essere il profeta mediante il quale
tutte le nazioni si sarebbero benedette. Maometto accusò gli
scrittori delle Scritture Greche Cristiane d'avere falsificato la
loro testimonianza su Gesù, ma la sua accusa è infondata. Esistono
manoscritti in papiro dei discepoli di Cristo che risalgono al II
secolo. Essi attestano l'autenticità delle Scritture Greche Cri-
stiane tali come ci sono pervenute. L'apostolo Pietro identificò
chiaramente in Gesù Cristo il seme promesso ad Abraamo, nel quale
tutte le nazioni della terra si sarebbero benedette. L'apostolo
Paolo, riferendosi alla promessa divina concernente il seme,
scrisse:"Ora le promesse furono fatte ad Abraamo e al suo seme.
Non ha detto 'ai semi', come se fossero diversi, ma a uno solo,
'al seme', che è Cristo". (Atti 3:19-26; Galati 3:16) Come esiste
un solo seme promesso e questo seme è il Cristo, non può esserci
un altro seme come quello di Maometto, che, come si è visto più
sopra, non era disceso da Abraamo attraverso Isacco.
13.Perché Maometto non potè essere il seme promesso ad Abraamo?
14. Mosè, che scrisse la storia d'Abraamo e d'Isacco, occupa nel-
l'islam il rango di profeta di Dio. Non ha certo falsificato la
sua testimonianza. Dio gli rivelò il significato del suo nome Geo-
va. Questo nome, che appare ben 6823 volte nelle Scritture Ebrai-
che, è assente dal Corano. Allah non è il nome dell'Essere Supre-
mo. Allah significa "Il Dio".(pag. 256) Il Creatore è "Dio", è il
suo titolo, ma questo non è il nome che si è dato quando parlò a
Mosè dicendogli, fra l'altro: "Questo è il mio nome per l'eterni-
tà; è il mio memoriale di generazione in generazione."
(Esodo 3:6-15,AC) Geova si è proposto di santificare il suo santo
nome davanti a tutte le nazioni, compresi i musulmani. Il Corano
non parla di questa riabilitazione del nome divino.
Ezechiele 38:23; 39:7,AC. 14.Il nome di Dio appare nel Corano,
che accetta Mosè come profeta di Dio?
15. Al monte Sinai, dove diede il Decalogo, Geova disse a Mosè,
suo mediatore per Israele: "Susciterò in mezzo ai loro fratelli un
profeta come te, io metterò le mie parole nella sua bocca, ed egli
proferirà loro tutto ciò che io gli comanderò. E chiunque non
ascolterà le mie parole che egli dirà nel mio nome, dovrà render-
mene conto." (Deuteronomio 18:15-19)
Secondo i musulmani, Maometto fu questo profeta. Questo non può
essere vero, poiché Maometto non fu né giudeo né fratello di Mosé.
Egli apparteneva alla nazione d'Ismaele, il quale, rigettato
da Geova, non ebbe niente a che fare con la promessa fatta ad Abraa-
mo. Inoltre, egli non parlò nel nome di Geova. Alcuni secoli prima
della nascita di Maometto, l'apostolo Pietro, rivolgendosi ai Giu-
dei o fratelli di Mosè, applicò questa profezia a Gesù Cristo,
identificandolo come il profeta promesso, il grande Mosè. Atti 3:
20-23. 15.Perché Maometto non potè essere il profeta più grande
di Mosè?
16. Il Corano nega che Gesù morì inchiodato a un palo; ecco i ter-
mini con i quali l'apostolo Pietro si rivolse ai Giudei che aveva-
no chiesto la morte di Cristo: "E' mediante il nome di Gesù Cristo
di Nazaret, che voi avete appeso a un legno, e che Dio ha destato
dai morti... Non c'è salvezza in nessun altro, poiché non c'è sot-
to il cielo nessun altro nome (compreso quello di Maometto) dato
fra gli uomini, mediante il quale dobbiamo essere salvati." Atti
4:10-12.
16.Secondo Pietro, il nome di Maometto è stato dato affinché noi
siamo salvati? Pagina 257.
17. Il Corano rigetta il sacrificio di Gesù Cristo, che si è of-
ferto come sacrificio di riscatto affinché chiunque creda in lui
ottenga la vita nel nuovo mondo. Nega anche che Gesù sia il Sommo
Sacerdote di Geova, che sacrificò la sua vita umana a favore della
umanità ubbidiente. Il testo non fa alcuna menzione del nuovo pat-
to entrato in vigore con l'aspersione del sangue espiatorio di
Cristo e che era stato predetto dal profeta Geremia secoli in an-
ticipo. Come può il Corano accettare Mosè come profeta di Dio e
rifiutare tutto il significato profetico della Legge data ad Isra-
ele mediante Mosè e comprendente sacrifici animali e un sacerdozio
prefigurante il sacerdozio di Cristo e il suo sacrificio di ri-
scatto? Errando anche nella sua dottrina, il Corano presenta l'Al-
tissimo come un Dio che si contraddice. Levitico 16:1-34; Geremia 31:31-34; Ebrei 3:1; 9:1-28.
17.Spiegate come il Corano si contraddice accettando Mosè come
profeta e rinnegando l'opera sacerdotale di Gesù.
18. I musulmani accettano, o per lo meno affermano, ciò che Gesù
disse del "consolatore" o "paracleto", ma soltanto per applicarlo
a Maometto. Ecco quanto scrive A. Yousouf Alì nella nota esplica-
tiva 416 del versetto 81 della Sura III: "Nel Nuovo Testamento tal
quale come esiste, Maometto è annunciato nel Vangelo di San Gio-
vanni (14:16; 15:26 e 16:7). Il futuro Consolatore non può essere
lo Spirito Santo come lo intendono i cristiani, poiché lo Spirito
Santo era già presente, assistendo e guidando Gesù. Il termine
greco tradotto 'Consolatore' è 'Paraklétos', forma corrotta da
'Periclytos', che è quasi la traduzione letterale di 'Maometto' o
'Ahmed'". (Pagina 258) E nella nota esplicativa 5438 del versetto 6
della Sura 61 egli afferma: "'Ahmed' o 'Maometto', il Lodato, è
quasi la traduzione letterale del termine greco
'Periclytos'. Nell'attuale Vangelo di Giovanni (14:16; 15:26 e
16:7), il termine 'Consolatore' rende nella versione inglese il
termine greco 'Paraklétos', che significa 'avvocato','colui che
è chiamato ad aiutare un altro, un amico benevolo', piuttosto
che 'consolatore'. I nostri dotti affermano che 'Paraklétos'è
la forma corrotta di 'Periclytos' e che le parole originali di
Gesù contenevano una profezia concernente il nostro santo
profeta Ahmed. Anche se noi leggessimo 'Paraklétos', il termine
si applicherebbe al santo Profeta che è 'un Rifugio per tutte
le creature' (XXI.107) e 'infinitamente buono e misericordioso
per i credenti'."
18.Quale applicazione fecero i musulmani del "Consolatore" promes-
so da Gesù?
19. Secondo questa interpretazione il consolatore annnunciato da
Gesù non sarebbe venuto che sei secoli più tardi. Ma i versetti
biblici menzionati sopra riportano la promessa di Cristo di manda-
re il Consolatore ai suoi apostoli che allora operavano al suo
fianco, e non a dei musulmani venuti molto tempo dopo. Gesù non
intendeva dire che dovesse essere una persona in carne ed ossa, ma
lo stesso spirito di Dio, "lo spirito della verità" che avrebbe
rammentato loro tutte le sue parole, com'è riportato nella Scrit-
tura seguente: "Lo spirito della verità... viene dal Padre, esso
renderà testimonianza di me; e anche voi renderete testimonianza,
perché siete stati con me fin dall'inizio." In seguito egli disse
loro che "dopo pochi giorni" essi sarebbero stati battezzati in
questo spirito. (Giovanni 14:26; 15:26,27; 16:13-15 e Atti 1:4,5)
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Sarebbe assurdo pensare che queste parole avrebbero potuto essere
applicate a Maometto, vissuto alcuni secoli dopo gli apostoli.
19.Perché questa promessa non si poteva applicare a Maometto?
20. Alla Pentecoste, cioè dieci giorni dopo la sua ascensione al
cielo, Gesù versò lo spirito santo sugli apostoli, ed essi si mi-
sero a parlare in lingue e a compiere miracoli. L'apostolo Pietro,
sotto l'ispirazione dello spirito santo, dichiarò che Gesù, alla
destra di Dio, aveva versato quello spirito su tutti loro. (Atti
2:32-36) Non fu certamente Maometto a rammentare loro tutte le pa-
role di Cristo, poiché proprio lui negò le fondamentali dottrine
del Maestro. Maometto non si è rivelato come una personificazione
dello "spirito della verità", ma come un negatore della verità che
Dio ha proclamato tramite Noè, Abraamo, Mosè, Salomone e Gesù. Lo
apostolo Paolo votò all'anatema chiunque avesse annunciato un Van-
gelo differente da quello che lui aveva predicato, fosse stato an-
che un angelo venuto dal cielo. Per cui è da escludere che l'ange-
lo Gabriele, secoli dopo, potesse incaricare Maometto di abolire
il Vangelo predicato dall'apostolo. Galati 1:8,9.
21. Fra gli insegnamenti fondamentali di Maometto, provanti che
non manifestava lo "spirito della verità", figura la dottrina del-
l'immortalità dell'anima. Il fondamento di questo dogma babilonese
fu posto da Satana nel giardino d'Eden, quando sedusse Eva. Mao-
metto si basò su questa dottrina per costruire le sue teorie,
quella di un inferno a sette livelli, nel quale vengono tormentate
le anime inique, e quella che ci presenta Adamo nel più basso di
tutti i cieli. A questo proposito rammentiamo le seguenti parole
di Gesù: "Nessuno è salito al cielo, se non colui che ne è disce-
so, il Figlio dell'uomo." L'apostolo Pietro dichiarò alla Penteco-
ste che lo stesso fedele re Davide non era asceso al cielo, ma che
dormiva il sonno della morte in attesa della risurrezione.
(Giovanni 3:13; Atti 2:25-35) Pagina 260. Dio non tormenta le
anime nell'inferno. Egli annienta i malvagi e resuscita quelli
che si sono addormentati nella morte.
20.21.Perché non è Maometto il "Consolatore"?
22. La religione di Maometto non ha trionfato su tutte le altre,
contrariamente alle predizioni. Eppure essa è facile da seguire,
perché sa fare concessioni alle debolezze della carne. Essa riven-
dica 250 milioni di adepti, cioè una nona parte della popolazione
mondiale (al tempo in cui fu stampato questo articolo). Essa si è
frammentata in 72 sette e al giorno d'oggi, come la cristianità, è
minacciata dal comunismo. Nella crisi finale che attraversa il
mondo, l'islam non ha alcun messaggio per l'umanità in pericolo,
poiché questo sistema non accetta il regno di Dio affidato al se-
me, colui che dovrà benedire tutti coloro che si volgono a Geova,
l'Iddio vivente. Sia i musulmani che i popoli della cristianità
dovrebbero prendere a cuore il consiglio dato da Isaia 8:20: "Alla
legge e all'attestazione!..." e studiare la Sacra Bibbia, la Paro-
la di Geova, affinché si rallegrino nell'apprendere che il nuovo
mondo è prossimo!
22. L'islam offre una speranza all'umanità? Che cosa si consiglia di fare?